venerdì 13 novembre 2015

Alba - Short film - Immagini in anteprima

Salute, Esploratori! 

Il mio racconto, Alba, sta per diventare un cortometraggio. 
Poiché manca ormai poco all'uscita del primo teaser, ho deciso di condividere con voi
alcuni frame, pubblicati sulla pagina Ozne Production, a cui va
il merito per la bellissima fotografia che il corto avrà.


















A breve pubblicheremo alcuni mini teaser, poi, con il trailer ufficiale, 
vi sveleremo la data di uscita!
Restate sintonizzati, a presto...
#Alba 


In foto, parte del cast.

lunedì 9 novembre 2015

Fiaba - Isidoro

Isidoro

Questa che vado a raccontarvi, non è di certo quel tipo di storia che un adulto vorrebbe vivere o sentire. Forse perché i più non la capirebbero (e lo dico certamente con molta presunzione) o forse perché si credono ormai troppo maturi, e quindi troverebbero la sua morale non adatta alla loro età ma la verità è che un libro (o un racconto come in questo caso specifico) può essere letto anche al contrario, partendo dalla sua fine per raggiungere l'inizio. Poiché questo racconto è dedicato a chi sa leggere i libri in tutti i versi possibili (i bambini) non starò qui a spiegare agli adulti cose che invece dovrebbero comprendere da sé. Insomma, date un libro in mano a un bambino; questo, non capendone un accidente, potrebbe aprirlo al contrario, sottosopra, di lato e: ta dah! ecco che da esso nasce una storia diversa con un significato diverso. Date quel libro a un adulto e lui, che dice di sapere molte cose, lo aprirà da un solo verso e leggerà unicamente nella direzione in cui scorrono le parole sensate. Voi piccoli dovreste ridere di loro quando fanno così. Un libro non è un insieme di ciottoli che formano una strada, un libro è un insieme di ciottoli che formano una montagna, e quando si scala una montagna non lo si fa mica percorrendo una salita ripida e dritta. Insomma, sono proprio pazzi, scelgono sempre la via più difficile; Ma torniamo a noi.
Questa che vado a raccontarvi è la storia di un bambino di nome Isidoro che, un brutto giorno di fine Ottobre, si ritrovò improvvisamente solo nel mezzo di un vastissimo deserto. Ma cosa ci fa un bambino di cinque anni solo nel deserto, mi chiederete voi? Beh, io dico di no, che non è una domanda che potete farmi. E quindi voi, che state leggendo o ascoltando ciò che sto narrandovi, certamente non potete chiedere una cosa del genere a un foglio di carta sporco d'inchiostro o a qualcuno che, in mia vece, vi parla del piccolo Isidoro. Quindi, chiarito questo dolente punto (quello che afferma senza possibilità di obiezione che non potete pormi domande sul come, sul cosa e sul perché) riprendo la narrazione.


Isidoro si trovava nel mezzo di questo vastissimo e caldissimo deserto dalla sabbia rossa, talmente rossa da sembrare fuoco in polvere. Solo e abbandonato, il piccolo Isidoro vagò in lungo e in largo finché non trovò finalmente un piccolo riparo. Una roccia, rossa anch'essa, emergeva minacciosa dalla sabbia, offrendole un istante di riparo dal sole. Isidoro si accomodò nella sua ombra e, preso dalla stanchezza dell'infinito vagare, si addormentò.
In sogno gli apparve un Genio, veniva fuori da una lampada luminosa fatta di oro rosso. Questo Genio però a Isidoro parve un po' tonto e buffo, il che è ridicolo, se ci pensate, per un potente mago che prende il nome di Genio. Ma subito il bambino dovette ricredersi. "Io sono il principe della sabbia" annunciò questo a gran voce. "Il deserto è la mia dimora. Senza di esso io non vivo, ma con esso a tagliare in due il mondo, le persone che vogliono raggiungere l'altra metà della terra rischiano la morte. Non desidero lasciare la vita, perciò il deserto continuerà a esistere, ma non desidero neppure la morte tua, piccolo uomo"
"Allora aiutami a tornare a casa" disse Isidoro, stanco e assetato.
"Questo ed altro farò per te" rispose il Genio. "Ma i miei poteri non valgono nulla senza i tuoi desideri. Perciò dimmi, piccolo uomo, cosa desideri davvero?" Isidoro, colto di sorpresa, restò un attimo lì a pensarci. "Prima che parli, però" lo interruppe il Genio non appena lo vide sollevare lo sguardo, "devi conoscere le regole della mia magia, che per noi Geni non sono mica tutte uguali. Stammi bene a sentire perché parlerò una sola volta. Posso esprimere i desideri che riguardano soltanto la tua persona, e soprattutto non posso spostarti da un luogo all'altro come ti pare. Posso renderti più astuto, posso farti diventare intelligente, posso allungare il tuo passo ma non posso evitare che tu soffra la fame o la sete, perché i miei desideri si protraggono nella breve eternità del corpo e allora ti dimenticheresti di mangiare e di bere, morendo. E soprattutto, posso far avverare soltanto una di queste cose, quindi bada bene a ciò che desideri"
Isidoro tirò un lungo, lunghissimo sospiro, per infine sorridere al Genio in modo beffardo.
“Allora voglio diventare un adulto” disse, convinto e a testa alta. “Gli adulti hanno il passo più lungo di un bambino, sono più astuti e intelligenti e riescono sempre a cavarsela, anche da soli, mentre noi bambini abbiamo sempre bisogno di un adulto per fare le cose difficili” il Genio gli sorrise di rimando, schioccò le dita e Isidoro si ritrovò improvvisamente più alto, robusto e forte. Si mise quindi a ridere e andò via, credendo di aver ingannato il Genio che a lui pareva nuovamente un tonto.
C'è da dire però che Isidoro riuscì davvero ad attraversare il deserto in tempo ma solo grazie al suo passo più lungo. Una volta tornato nel mondo delle persone però, si accorse di essere lui il tonto. Era sì adulto, ma nella testa restava ancora un bambino che non sapeva fare niente senza i propri genitori. E a proposito di genitori, i suoi lo cacciarono di casa. “Sei un adulto, adesso devi cavartela da solo” ma Isidoro, che di adulto aveva solo il corpo, non sapeva cucinare, non sapeva lavare, stendere, stirare; fu un gran casino. E la parte peggiore era quando doveva lavorare. Avendo ancora la testa di un bambino di cinque anni, spesso si dimenticava degli impegni e iniziava a giocare con qualsiasi cosa. Con le matite, con i fogli di carta, poi faceva errori grammaticali gravissimi, metteva le H dove non doveva e sbagliava tutte le doppie o gli accenti. Le persone ridevano di lui, lo prendevano in giro (proprio come facevano i bambini di cinque anni tra loro) e quando il capo dell'ufficio lo licenziò Isidoro si ritrovò anche senza più soldi.
Allora, triste e disperato, Isidoro camminò con le sue gambe lunghe fino a metà del grande deserto, precisamente un anno dopo, ovvero il 31 di ottobre. Il Genio era lì e lo stava aspettando.
“Voglio esprimere un altro desiderio” disse.
“Va bene, ma solo se ti è utile ad attraversare il deserto” rispose il mago. “E tornare bambino non lo è. Le tue gambe corte ti farebbero morire di sete”
“Non voglio tornare bambino” specificò Isidoro, “i bambini non sanno proprio cavarsela da soli, quindi desidero che tu mi faccia diventare più intelligente”
“Ma questo non ti aiuterà mica ad attraversare il deserto, visto che ci riesci benissimo anche così” obiettò il Genio.
“Ti avevo chiesto di farmi diventare come un adulto, non di far crescere solo il mio corpo!” urlò Isidoro, rosso in volto per la rabbia. “Adesso tu mi farai diventare intelligente e sai perché? Perché sono uno stupido bambino testardo e non me ne andrò da qui finché tu non mi avrai fatto diventare intelligente. Se non lo farai, morirò di fame. Quindi ecco come questo mi aiuterà a uscire dal deserto” il Genio parve enormemente sorpreso dalla sua trovata.
“E sia” decretò il Genio. Improvvisamente Isidoro diventò una persona intelligente, e la prima cosa che comprese, in quel momento, fu l'ingiustizia del suo gesto.
“Ti chiedo scusa” disse Isidoro, dispiaciuto per davvero. “Ho sbagliato, e adesso desidero che tu mi dia della saggezza per non sbagliare un'altra volta”
“E questo in che modo ti aiuterà a superare il deserto?” domandò il Genio, curioso.
“I sensi di colpa mi divorano la mente, non riesco a perdonarmi. Adesso ho paura di sbagliare di nuovo, pensavo che l'intelligenza mi avrebbe aiutato a fare tutte le cose giuste, ma adesso capisco che è la saggezza di cui ho bisogno per non commettere altri errori. Senza di essa non me ne andrò”
“E va bene” il Genio schioccò le dita e Isidoro sentì un'immensa saggezza dentro al cuore.
“Ho usato la mia intelligenza per chiederti la saggezza, sono stato avido” disse improvvisamente Isidoro, piangendo a fiotti. “E adesso mi sento ancora più in colpa. Dimmi, Genio, cosa serve a una persona per non sbagliare mai?”
“Non lo so” disse il Genio. “Io aiuto solo le persone ad attraversare il deserto così che il mio egoismo, il mio desiderio di vita, il quale divora mezzo mondo, non mi faccia sentire in colpa”
“Oh, allora forse puoi darmi un po' di egoismo. Così non penserò più a come ti ho preso in giro, ma penserei piuttosto di tornarmene a casa”
“Va bene” sbuffò il Genio, stanco. E Isidoro, adesso che sentiva di essere diventato una persona egoista, abbandonò il deserto e tornò in città, dove tutti lo accolsero come un vero adulto. Non perché fosse egoista, sia chiaro, ma perché credeva di aver finalmente capito da che lato andavano lette le storie.

-Antonio Polosa


venerdì 6 novembre 2015

Sconti: ultimo giorno

Salute, esploratori!
Oggi, 6 novembre, è l'ultimo giorno nel quale potete comprare gli ebook di Gheler l'esploratore a prezzo ribassato. Stiamo parlando di un risparmio di quasi 7 euro, mica spiccioli, no?
(Lo sconto è applicato su gran parte degli ebook store)


Ricapitolando:

 Il legame dei draghi 

da: 2,99 €
a: 1,49€

(Metà prezzo)
 L'isola di Eben 

da: 3,99 €
a: 1,49 €

(Scontato di 2,50€)
La guerra dei quattro eserciti

da: 3,99 €
a: 0,99 €

(Scontato di 3€)