domenica 22 marzo 2015

Coming soon: Derioma - Un viaggio e un inno a chi scrive e a chi legge

  Derioma è molte cose. È un esperimento, è una genesi, è un viaggio, è un inno e un dono a chi scrive e a chi legge.
Nato dalla folle idea di unire più generi letterari in un solo romanzo (generi legati al fantastico) Derioma è diventato un vero e proprio “Silmarillion” che unirà attraverso un semplice concetto tutti i mondi che creerò, spiegandone in modo non proprio diretto la creazione. Per questo lo definisco anche come una sorta di genesi ma se l'idea del maestro del Fantasy e di suo figlio è stata quella di creare una vera e propria opera mitologica, cosmologica, un insieme di indubbiamente poetiche informazioni alla base del tutto (sto ancora parlando del Silmarillion di Tolkien) io ho deciso di trasformare quest'idea in un viaggio. Un viaggio un po' personale attraverso i generi letterari che compongono il romanzo ma anche un viaggio impersonale affrontato da due protagonisti sempre diversi tra loro. I generi ai quali mi riferisco sono il fantasy, quindi il fiabesco ma anche l'orrore e l'epico. La fantascienza, il dispotico, l'amore e il dramma, il post-apocalittico, l'avventura. La perdita e il ritrovamento, l'inevitabile e la speranza; il sacrificio. Come dare un senso a tutti questi elementi? Non sarò certo io a dirvelo, o almeno non qui.
Per farla breve, e anche per scusarmi con la mia più grande fonte d'ispirazione (John R. R. Tolkien) potrei definire quest'opera “il Silmarillion dei poveri”, anche se in realtà ho citato la sua cosmologia solo per estrapolarne il concetto, il dovere. Eppure, nonostante io ritenga questo Fantasy Entropico Entropia: In meccanica statistica l'entropia è una grandezza (più in particolare una coordinata generalizzata) che viene interpretata come una misura del disordine presente in un sistema fisico qualsiasi, incluso, come caso limite, l'universo molto importante, per diverse ragioni ho deciso che verrà diffuso a un prezzo davvero misero e a renderlo disponibile gratuitamente ogni volta che potrò. Chiunque vorrà supportarmi potrà richiedere la copia cartacea (quando e se sarà disponibile) e scoprire in che modo il Derioma sarà presente, citandolo o meno, in tutti gli altri romanzi e saghe che pubblicherò in futuro.
 Le diverse ragioni sono sostanzialmente due, prima tra le quali: Il dubbio. Il dubbio che possa non piacere, il dubbio che possa sembrare qualcosa di forzato, di caotico. Probabilmente lo sembrerà fino all'ultimo capitolo ma vi assicuro che ogni singola scena è stata più o meno ben analizzata, con un proprio perché e richiamando molti aspetti psicologici dei protagonisti i quali influenzeranno spesso il loro viaggio.
  La seconda ragione riguarda il perché. È una cosmologia non completa, non ancora studiata in ogni suo dettaglio per mancanza di risorse, di informazioni, di aiuti esterni. Scrivo dall'età di 10 anni e da quel giorno ho continuato a farlo sempre e solo in compagnia dei miei pensieri, delle mie idee, confrontandomi raramente e soprattutto senza aiuti esterni. Un po' a causa del mio carattere, un po' per motivi che ancora ignoro. Potrei quasi definirla l'origine dell'origine stessa, l'inizio di un qualcosa di estremo, un Big Bang.
  Potrei inserire una terza ragione ma risulterei forse quasi banale e un po' troppo umile. Eppure è la verità. Quando ho scritto questo romanzo l'ho fatto con una chiara consapevolezza. Non piacerà a tutti, non piacerà a molti, probabilmente non piacerà a nessuno. A me piace, mi ha strappato sorrisi e lacrime ma si sa, “ogni scarrafone è bello a mamma soja”. La chiara consapevolezza riguarda anche un altro aspetto: sento dentro al cuore che non voglio niente da lui ma che lui al contrario vuole tutto da me. E così è stato. Lui si è preso tutto, tutti i miei mondi, tutti i miei romanzi ed io in cambio ho chiesto la sola condivisione. Voglio condividere i suoi sentimenti con chiunque vorrà accompagnarmi in questo strano viaggio, condividere ciò che inconsciamente si cerca sempre di esprimere quando i pensieri scorrono su un foglio bianco o nell'oscurità della notte, prima di addormentarsi. L'IO più umano, più spontaneo vive nei sogni, quelli privi d'incoscienza, quelli a cui tutti noi affidiamo sempre la nostra vita. 

In conclusione: tra meno di un mese autopubblicherò questo strano romanzo, la cover non è "ufficialissima" ma rende perfettamente l'idea del contenuto, quindi probabilmente lo sarà nonostante gli "sconsigli" di molti. Vi chiederei un'opinione al riguardo ma la verità è che tendo sempre a fare il contrario di quel che la buona ragione degli altri mi dice. Probabilmente lo diffonderò per un periodo limitato, per studiare la reazione dei lettori e capire in che modo strutturare quella che sarà una futura opera creazionistica, un concilio pacifico tra tutte le credenze. Qui mi sento in dovere di dire che, riguardo la fede, potrei definirmi (per definizione) un ateo convinto ma la verità è che, seppur io non creda nella presenza del Divino, io stesso amo l'idea narrativa e il concetto filosofico che può nascere dietro la parola "Dio" oltre a invidiarne i poteri di creazione. Forse è per questo che sono diventato uno "scrittore" (anche qui solo per definizione, privo di meriti reali) perché lo scrittore è ciò che più si avvicina alla figura di un Dio.  
Buona Domenica!