lunedì 20 ottobre 2014

Quattro ciance da falò #2 Malattia grave

Buona sera, esploratori, accomodatevi pure intorno al fuoco.


«Questa è una di quelle sere dove i nostri cuori si fanno meno freddi, così da poter accogliere con calore i nuovi compagni di viaggio che un fato incomprensibile e oscuro che nessuno è in grado di leggere, ci ha fatto incontrare. È nostro dovere dunque prendercene cura poiché in un mondo di guerre, di odio e di violenza, lamicizia ha maggiore valore e va pertanto protetta e preservata»
- Esmelia


Quattro ciance da falò
1) Tra la realtà e la fantasia

Non vi è mai capitato di pensare: la realtà fa schifo? Sarà che la nostra generazione è abituata alle favole, alle storie di libri e film. Sarà che le storie sono belle perché finiscono mentre la nostra realtà continua, cresce, ti distrugge e muore senza nessun tipo di lieto fine ma accompagnata solo dalla rassegnazione, da una malattia mortale o da qualcosa di orribilmente inaspettato. Il genere umano ha sempre raccontato storie, che siano storie vere o di fantasia lo ha sempre fatto per rendere migliore la propria esistenza, o delle volte addirittura con la speranza di cambiare il mondo, altre ancora per distruggere le convinzioni altrui. 

2) Comprensione 

Credo che la comprensione sia necessaria in ogni contesto umano, quindi mi sono posto diverse domande. E se anche questa realtà che molti non trovano giusta, avesse solo bisogno di comprensione? Io sono il primo a fuggire e a rifugiarsi nella fantasia quando ciò che mi circonda minaccia i miei sentimenti, e credo sia un po' ciò che fanno tutte le persone che amano leggere e più in particolare quelle che leggono fantasy. 

3) Il Fantasy

Chi come me vuole fuggire dalla realtà di solito lo fa nel fantasy, perché narra di mondi e regole morali diverse. Sia chiaro, nel fantasy spesso ci sono cose più sbagliate che nella realtà ma quello che cambia, ciò che probabilmente noi cerchiamo nel mondo, è la prevalsa di ciò che è giusto e il differente modo di sconfiggere ciò che è sbagliato. Non sto parlando di bene e male perché sono due forze in cui io personalmente non ho mai creduto, sono solo l'estremizzazione dei sentimenti umani che a mio parere è impossibile categorizzare in due sole fazioni, una nera e una bianca. Nel mondo ci sono un'infinità di colori. 

4) Malattia grave

E infine veniamo a noi, al titolo del post. Forse qualcuno di voi mi odierà per questo crudele scherzo, ma la malattia di cui vi parlo non ha niente di fisico, anzi, non può essere nemmeno definita tale. Me la sono attribuita io stesso e il suo nome è Storytelling compulsivo cronico. Per ogni mese e ormai da molti anni, accade che una storia diversa nasce nella mia mente e per evitare che questa continui a martellarmi i pensieri, la metto su carta digitale. Non sto scherzando quando la chiamo malattia in verità, perché ogni volta che questo accade soffro. Soffro per il semplice motivo che sono consapevole del non avere abbastanza tempo da scriverle tutte degnamente, di dare loro corpo e anima oltre che un debole scheletro appena accennato. Ho il desiderio insopportabile di raccontarle tutte, dalla prima all'ultima, e questo mi porta anche a rallentare la mia attività di scrittura. 

Rispetto alle precedenti ciance queste hanno un tono decisamente troppo serio, perdonatemi se vi ho annoiato ma sentivo il bisogno di esprimere tutto ciò. 
Ditemi la vostra riguardo ai primi punti da me divulgati. Voi quando, dove e perché fuggite se vi capita di farlo? 
Grazie mille.


La frase che ha ispirato il post:

La fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione, né smussa l'appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà.
Tolkien

La musica che ha ispirato il post: 


Nessun commento:

Posta un commento